lo spreco

LO SPRECO NELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA

LA MAGGIOR PARTE DELLO SPRECO ORTOFRUTTICOLO AVVIENE DIRETTAMENTE IN CAMPO

Ad ogni raccolto di frutta verdura un agricoltore italiano è costretto a scartare parte della propria produzione perché non conforme a standard estetici o dimensionali imposti dalla grande distribuzione. Questo provoca non solo uno spreco ingiustificato di cibo, ma anche un danno economico sempre più insostenibile per le aziende agricole.

NESSUNO DI QUESTI CANONI RIGUARDA
L'EFFETTIVA QUALITÀ O IL SAPORE DEI PRODOTTI

QUANTO PRODOTTO VIENE SCARTATO MEDIAMENTE IN CAMPO?

In una stagione “buona” cioè senza particolari difficoltà a livello atmosferico, si tratta mediamente del 20% della produzione totale del campo, questo poiché fisiologicamente ogni pianta produce alcuni frutti o ortaggi più o meno piccoli della media, con una colorazione non omogenea o con qualche difetto di forma o di buccia. In una stagione instabile a livello atmosferico invece (sempre più frequente) la parte di raccolto esteticamente non conforme e dunque da scartare può arrivare tranquillamente fino al 70-80%.

QUALI SONO I CANONI ESTETICI E CHE COSA PROVOCA EVENTUALI "DIFETTI"?

DIMENSIONE

Per ogni frutto e ortaggio il mercato ha definito un paramentro dimensionale, chiamato CALIBRO, al di sotto della quale il prodotto non viene ammesso sul mercato. Per questo già durante la raccolta viene utilizzato un anello di metallo equivalente al calibro minimo ammesso: se un frutto passa attraverso l’anello significa che è troppo piccolo e viene scartato, stessa cosa per gli ortaggi, dove oltre che il diametro viene definita anche la lunghezza minima.

 

FORMA

Una posizione “scomoda”, una condizione climatica particolare o la semplice imprevedibilità della natura, portano spesso alla formazione di frutti o ortaggi dalla forma inconsueta: frutti gemelli, ortaggi col “naso”, curvature eccessive, deformità o strozzature, sono tutte caratteristiche che rendono un prodotto “difforme” e dunque non ammesso sul mercato soprattutto perché difficile da gestire nelle linee di confezionamento per le quali l’uniformità è fondamentale.

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BUCCIA

Colorazione non omogenea o non abbastanza intensa, segni di sfregamento con i rami, cicatrici provocate dalla grandine o qualsiasi imperfezione superficiale presente sulla buccia di un frutto o di un ortaggio, nonostante siano causati da fenomeni del tutto naturali e inevitabili oltre che assolutamente ininfluenti rispetto alla salubrità e al gusto dei prodotti, sono ritenute determinanti per la non ammissibilità sul mercato della grande distribuzione.

 

CHE FINE FA IL PRODOTTO NON CONFORME AGLI STANDARD?

INDUSTRIA

Se la varietà di frutto o ortaggio raccolto ha uno sbocco nell’industria di trasformazione (non tutti sono richiesti), l’agricoltore può vendere la produzione “fuori standard” all’industria ad un prezzo molto più basso rispetto al valore di mercato del prodotto fresco.

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TERRA

Nella maggior parte dei casi, in Italia, l’industria della trasformazione riconosce un prezzo talmente basso al produttore da non permettergli di coprire nemmeno i costi di raccolta e trasporto, per questo risulta più “conveniente” abbandonare la produzione a terra nel campo. 

 

BELLA DENTRO

Bella Dentro acquista direttamente dall’agricoltore, ad un prezzo equo (che non gli garantisca solo la copertura dei costi, ma anche un margine di guadagno), la parte di prodotto esteticamente imperfetta al momento della raccolta, intercettandola prima che sia costretto a sprecarla.