MAMMA (non) BUTTA LA PASTA!
Carissimi, il fatto che Bella Dentro si concentri sull’obbiettivo di ridurre gli sprechi ortofrutticoli nella prima parte della filiera (produzione, confezionamento e distribuzione), non significa che ci lasciamo sfuggire l’occasione di rompervi le scatole anche sul tema dello spreco domestico. Quindi se speravate di scampare a ramanzine e predicozzi, siete fregati. Tiè.
Rompiamo allora gli indugi e attiviamo immediatamente la modalità “Signorina Rottermeier/Suocera petulante”.
Se è vero che lo spreco a livello produttivo è molto alto, e per lo più basato su criteri prevalentemente estetici e non qualitativi, è altrettanto vero che lo spreco in campo domestico non è affatto da meno e fondato su motivi altrettanto superficiali e facilmente arginabili.
Se mettiamo da parte il tema etico, notoriamente non di grandissimo appeal, ciò che deve far riflettere è la questione economica. (Per la serie: non siamo bravi, ma avidi! 😉 )
Secondo l’osservatorio sugli sprechi alimentari di Waste Watchers, nelle case di noi italiani, nel 2016, sono stati buttati circa 145 kg di cibo per un valore di circa 360 €.
La percentuale di spreco relativa alle diverse categorie di cibi è mediamente ripartita in questo modo: 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini. P
Ma quali sono le cause o i comportamenti che ci portano a buttare via così tanto cibo nonché soldi e risorse? Fare la lista non è stato così difficile, ci è bastato pensare a quello che facciamo anche noi in casa nostra…(belli dentro, ma non troppo!):
- Lasciamo andare a male le cose nel frigo senza consumarle per tempo [vedi: “ET, sei tornato!?Nuove forme di vita aliena in dispensa” – “Muschio nel cassetto delle verdure da portare alla nonna per rivestire il presepe” – “Ho un limone in frigo dal giorno in cui sono nata, era il 7 ottobre 1988”]
- Compriamo molto più di quello che ci serve [vedi: “Se compro 47 confezioni di pan di stelle, mi regalano 1 ora di palestra” – “Con Kim Jong-un al potere, meglio avere la dispensa pronta” – “Ho più punti fragola che soldi in banca”]
- Cuciniamo più di quello che mangiamo [vedi: “Quando mia madre dice ‘scusate, ho fatto una cosa al volo perché non avevo tempo’ e 4 ore dopo stai tagliando il dessert chiedendoti dove abbia messo l’albero di natale” – “La nonna sfida Gesù ed eleva pani e pesci a potenza” – “Quando lui ti dice ‘faccio un po’ di pasta in più così domani abbiamo il pranzo già pronto’ e tu gli dici ‘esco a prendere le sigarette”]
Scherzi a parte, limitare gli sprechi in casa propria è più facile che in qualsiasi altro step della filiera, non foss’ altro perché dipende solo da noi. Bastano un po’ più di attenzione e un po’ meno pigrizia.
Ora, siccome sappiamo bene che le nostre parole hanno la stessa utilità di quell’ ora di palestra dopo 47 pacchi di pan di stelle, vi proponiamo un video pubblicato da Natural Resources Defence Council, nella speranza che rendersi conto di quanto lavoro, energia, acqua, soldi ci siano dietro ogni singolo prodotto che buttiamo via, vi faccia passare la voglia di buttarli (o alla peggio, vi faccia venire voglia di fragola).
Io comunque lo prometto: da domani, inizio a sprecare di meno. E da dopodomani comincio la dieta.